Argine del fiume, natura selvaggia, posto isolato.
Ok, il posto che doveva essere ipoteticamente isolato in realtà era più frequentato di un'autostrada nell'ora di punta.
Tra: Mary e consorte, un barbone (?) guardone che si è appostato fissandoci per svariati minuti, motociclisti, ciclisti (di cui uno maniaco che, più astuto, si è occultato per osservare con calma)... c'era una leggera mancanza di privacy.
Ad un certo punto dopo il passaggio di un losco gruppetto di ragazzetti canna-muniti, individui a cavallo e di una famigliola allargata
Scorgiamo una donna in lontananza ma perseveriamo nello svolgimento delle nostre faccende anche se questo implicava leggere nudità.
Butto l'occhio. La donna era vicina. Butto l'occhio. Ancora più vicina.
Sarà che questo dinamico lavoro occupava completamente le mie esigue risorse mentali, sarà che mi piaceva parecchio. Ci ritroviamo la persona, prima lontana, ad un metro da noi.
Alto moro, viso regolare, leggins bianchi leggeri che lasciavano intravvedere un perizoma anch'esso bianco, occhiali da sole forse di marca, contorno bocca evidenziato da matita, rossetto, canotta senza spalline, camminata femminile, pacco enorme, chiappe sferiche.
Non ricordo esattamente cos'ha detto tranne "E' molto sexy" e "Sapete anche io sono gay... ma dall'altra parte" con fare molto femmineo.
Io e Polpetta approviamo questo tizio.
Ah.. forse mi ha visto le tette, pazienza!
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