Come vedevo il matrimonio fino a qualche tempo fa:
La morte di un rapporto, il trascinarsi dietro una zavorra, l'essere intrappolati in qualcosa difficile e doloroso da sciogliere.
Mi reputavo contro questo tipo di unione...
Poi non so.. ho cambiato idea!
E' stato un qualcosa di lento ma inesorabile...
Oggi..
Dopo aver conosciuto la ragazza bonsai credo di aver ritrovato quella fiducia che non ho mai avuto nella "storia seria", la fantomatica relazione del per sempre.
Non sono una sprovveduta, so che potrebbe finire, so che potrei scoprire di non essere la ragazza giusta per lei o viceversa...
Continuo a credere però che quando sarò una vecchiaccia cadente e rompicoglioni, ci sarà una dolce presenza (magari pure lei flaccida e scartavetra coglioni) che amerò più di me stessa.
Sento di essere disposta a costruire un rapporto e lottare ogni giorno per quello che sto costruendo, ho fiducia in questo.
Lascio alcune risposte (non mie) sull'argomento che mi hanno colpito positivamete:
Cosa ne pensi del matrimonio? Che significato ci
attribuisci?
È un impegno, una promessa reciproca. Credo sia una scelta
coraggiosa - per chi non la fa con leggerezza - perché si tratta di un gesto di
totale fiducia e condivisione. Si dice che "una pena condivisa, è una pena
dimezzata", e infatti è vero: condividere una difficoltà significa anche
avere due teste che pensano a una soluzione invece che una sola. Per quanto sia
figo il concetto di "io da solo contro il mondo e che nessuno mi rompa i
coglioni", personalmente non sarà mai importante come avere una persona di
fiducia accanto. Al di fuori del matrimonio, le persone si sono sempre legate
con promesse, patti di sangue o altre forme di legami celebrati con un rito
(tanto per fare un esempio, i cosiddetti "fratelli giurati"
vichinghi, che si giuravano lealtà fino alla morte, ma ce ne sono un sacco). Il
matrimonio, beh, implica una vicinanza "totale" di due persone, nel
corpo come nello spirito, nei gesti come nelle intenzioni. È una prova di
grande coraggio, ripeto, e al giorno d'oggi il vedere la gente che si sposa e
divorzia mi fa solo venire uno sconforto immane: non hanno alcuna idea di cosa
significhino le parole "impegno" e "sacrificio"...mi fanno
pena...
Cosa rende il matrimonio diverso da uno "stare
insieme", non è anche questa una promessa di impegno e fedeltà?
In effetti lo sarebbe; la differenza sta nel fatto che un
rito suggella una promessa, a prescindere dal fatto che si parli di rito
religioso, civile, oquelcazzochevuoi, i riti sono dei simboli che concretizzano
il volere delle persone, diciamo dal lato psicologico che dovrebbe servire a
chi lo svolge anche come invito e spinta all'impegno di cui parlavo prima. Se
mi parli dello "stare insieme" come fidanzati prima di rendere la
promessa valida fino alla morte, allora beh, è una cosa che ci sta dato che
prima di fare un giuramento così bisogna anche vedere che insieme ci sta bene.