venerdì 19 luglio 2013

Cronaca di vita vissuta #5 - La serata a caso




Niente di speciale, noi soliti 5 stipati nella macchinetta di M.
Musica random a tutto volume e commenti sulla festa di un riccone nel quartiere che tra parentesi non sarà mai come le nostre..
Annie si lamenta dell’aria quindi M. apre i finestrini.
Mi approccio alla mia vecchia-nuova toyfriendA e iniziamo ad amoreggiare così a caso tra un dosso e l’altro mentre le altre troie in macchina iniziano ad urlare LESBICOTTE oppure DOVE VA QUELLA MANINAA.
Il momento esilarante: quando dai finestrini spalancati entra l’acqua delle pozzanghere e lava me e la mia Cappy-toyfrienda, mai riso così tanto durante un quasi-amoreggiamento.
Annie tenta di buttare fuori dal finestrino la stecca di un ghiacciolo appena mangiato ma le rimbalza indietro (forse in faccia??) .. boh ero impegnata a fare qualcosa di più interessante.
Il consiglio: non fate certe cose in una macchina sopratutto in movimento, soprattutto nelle rotonde, soprattutto con M. alla guida.

mercoledì 17 luglio 2013

Post Inutile #8


Avevo visto una luce infondo al tunnel... ma era un treno ad altà velocità


Io e Polpetta ci siamo lasciate, o meglio io l'ho lasciata.. precisamente per la terza volta (o forse quarta?).
Questa volta per un po' ho veramente creduto che le cose potessero andare ma poi, come al solito, io faccio qualcosa e a lei non va bene e lei fa qualcosa che mi fa sclerare e arriviamo sempre allo stesso punto.
Ripensandoci sono più o meno 2 anni che andiamo avanti a SI NO FORSE.
Il problema sussiste perchè dopo un po' ci torna la voglia di riprovare e va sempre a finire in merda.
Penso che dovrò tornare a farmi consolare dalla mia toyfriend, ameno tra di noi le cose sono chiare.
Viva le tette.

SMS in Archivio #1

Buona notte troiottola della mia coscia destra, sta tenta che ho commissionato un dinosauro per rubare tutti i libri di camera tua e sostituirli con libri di Geronimo Stilton e pappetta per neonati spastici :) buonanotte troia te vujo ben
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Sono le tre e ho perso ben due ore e passa a leggere insegreto, è una dipendenza! Un uomo di 50 anni che quando è da solo in casa va a vedersi gli episodi di my little pony, un ragazzetto che andava a piangere da solo quando vedeva pigiami e ciabatte con gli orsetti, un uomo che va a fare una carezza alla sua vecchia auto che ha venduto e che dopo averla venduta si è fermato a piangere al lato della strada... ah e un padre che non cancella la cronologia dei video porno che meritano perchè vuole che suo figlio li trovi e guardi video fatti bene! hahahaha :')
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Buondì per quando leggi il messaggio troia :) sono inquietata, a mezzanotte ho finito di studiare Primo Levi e il suo libro sul lager, sono andata su mtv e c'era un telefilm su un nazista, mi è venuta inquietudine interiore. Più tardi ho girato su real time e c'era "malattie imbarazzanti" e parlavano della consistenza del liquido seminale. E mi sono inquietata ancora di più :( però ho visto su real time la moglie del boss delle torte che partoriva e mi sono messa a piangere commossa da quella piccola cosa. Che notte televisiva strana :(

sabato 6 luglio 2013

Post Inutile #7

Il mio dilemma è che "lascio correre" una, due, tre.... ma arriva il momento in cui la mia pazienza si logora sino ad assottigliarsi piano piano....
Perdono fino ad arrivare ad una frustrazione inimmaginabile e a quel punto esplodo.
Puoi farmi 100 ma se arrivi a 101 ti mangio l'anima.
Ce la sto mettendo davvero tutta perchè non voglio fare la parte della stronza ma Polpetta, per quanto io ti voglio bene, sei pericolosamente vicina al mio limite.

venerdì 5 luglio 2013

Sono in vena di citazioni melense

C'era una volta un bambino cacciatore. Quando il bambino compì sei anni suo padre gli regalò un falco da addestrare, perchè i falchi sono rapaci, uccelli assassini, gli disse suo padre, i Cacciatori del cielo. Al falco quel bambino non piaceva, e al bambino non piaceva il falco. Il suo becco affilato lo rendeva nervoso e i suoi occhi acuti sembravano sempre osservarlo. Quando gli si avvicinava, il falco lo colpiva con il becco o con gli artigli. Per settimane i suoi polsi e le sue mani furono constantemente coperti di sangue. Il bambino non lo sapeva, ma suo padre aveva scelto un falco che aveva vissuto libero per più di un anno ed era quindi quasi impossibile da addomesticare. Ma il bambino ci provò, perchè suo padre gli aveva detto di insegnare al falco a obbedire, e lui voleva compiacerlo.
Stava sempre con il falco, e lo teneva sveglio parlandogli e anche suonandogli della musica, perchè gli avevano detto che un uccello stanco era più facile da addomesticare. Imparò tutto sull'equipaggiamento da falconiere: i geti, il cappuccio, i ganci, il guinzaglio che legava il falco al suo polso. Avrebbe dovuto tenere il falco sempre incappucciato, ma decise di non farlo: provò a sedersi dove l'uccello lo poteva vedere mentre gli accarezzava le ali, per fare in modo che si fidasse di lui. Lo nutriva con le proprie mani: all'inizio il falco non mangiava , poi iniziò a mangiare tanto selvaggiamente che il suo becco tagliava la pelle del palmo del bambino: Ma il bambino era felice dei suoi progressi e voleva che l'uccello imparasse a conoscerlo, anche se doveva versare il proprio sangue perchè questo succedesse.
Il bambino iniziò ad apprezzare la bellezza del falco a vedere che le sue ali erano fatte per volare, che era forte e agile, feroce e delicato. Quando si tuffava in picchiata, si muoveva come la luce. Quando imparò a girare in cerchio e a posarsi sul suo polso, il bambino quasi urlò per la gioia. A volte l'uccello gli saltava sulla spalla e gli infilava il becco in mezzo ai capelli. Il bambino sapeva che il suo falcone lo amava e quando fu certo che non era solo addomesticato, ma perfettamente addomesticato, andò da suo padre e gli mostrò ciò che aveva fatto, aspettandosi che fosse fiero di lui.
Suo padre invece prese in mano il falco, che ora era addomesticato e fiducioso, e gli spezzò il collo. "Ti Aavevo detto di insegnargli a obbedire", disse suo padre gettando a terra il corpo senza vita del falco. "Tu invece gli hai insegnato ad amarti. I falchi non devono essere cuccioli affettuosi: sono animali feroci e selvaggi, aggressivi e crudeli. Questo uccello non è stato addestrato, è stato rovinato ."
Più tardi, , quando suo padre lo lasciò solo, il bambino pianse sul cadavere del suo animale, finchè il padre non mandò un servitore a prendere il corpo dell'uccello per seppellirlo. IIl bambino non pianse mai più e non dimenticò mai ciò che aveva imparato: che amare significava distruggere e che essere amati significava essere distrutti.

martedì 2 luglio 2013

Tette.

Polpetta mette in seria difficoltà la mia capacità di raziocinio già a dura prova di fronte ad un paio di tette.
Prima si comporta in modo strano, fa la gelosa, l'antipatica odiosa, tira fuori storie ormai morte e sepolte, non mi caga per giorni e pretende attenzioni.
Poi fa la coccolosa, mi attira con l'inganno nel bagno della biblioteca per fini soft porno, è cara, simpatica e mi ha regalato un mazzo di fiori.
La mia sentenza è... tette